Ospitare in modo consapevole: il futuro dell'ospitalità
Il turismo sta cambiando. Le destinazioni più gettonate stanno perdendo appeal mentre cresce l'interesse per i piccoli borghi, le aree rurali, i luoghi meno conosciuti. C'è una nuova domanda turistica che vuole vivere esperienze autentiche, a contatto con le comunità locali. Questo trend apre grandi opportunità per i territori interni della Sardegna, spesso trascurati dai flussi turistici. Ma per coglierle, bisogna farsi trovare pronti. Serve una strategia condivisa tra pubblico e privato, tra residenti e operatori turistici. Serve creare le condizioni per accogliere i nuovi viaggiatori e offrire loro un'esperienza indimenticabile.
La community di Airbnb, spiegata da Massimo Cossu
Benvenuti al prossimo intervento. Mi chiamo Massimo Cossu, sono il Community Manager di Airbnb in Sardegna. Spero che stiate tutti bene. Oggi voglio parlarvi del mondo di Airbnb in un contesto che si occupa di extra alberghiero. In effetti, mi sento a casa qui perché Airbnb, per sua natura, ospita all'interno della propria piattaforma tutte quelle strutture extra alberghiere o locazioni turistiche che ciascuno mette a disposizione.
Per cominciare, vorrei parlarvi della community Airbnb. Qualche anno fa, Airbnb ha avviato un programma di community negli Stati Uniti, con l'obiettivo di raggruppare tutti gli host sparsi nel mondo. In questo modo, siamo diventati parte di un programma globale. Attualmente, ci sono circa 500 community nel mondo, di cui 45 in Italia.
Una community, in sostanza, raggruppa una comunità di host certificati da Airbnb, offrendo loro un luogo dove non sentirsi soli. Ad esempio, in Sardegna ci sono circa 2.500 host all'interno di questa comunità. La community della Sardegna è una delle più grandi d'Italia e rientra tra le prime cinque in Europa. Questo perché gli host sardi hanno una grande sete di informazione e formazione, di linee guida per intraprendere la loro attività.
Per Airbnb, 'comunità' significa appartenenza, il sentimento di connessione che lega le persone, i luoghi e le comunità. Se, come host, non mi sento parte di una comunità, sarà più difficile sentirmi in grado di gestire la mia attività. All'interno della mia community, posso trovare tutte le informazioni di cui ho bisogno.
Voglio condividere con voi due esempi concreti. Sicuramente avete sentito parlare delle restrizioni imposte dal Comune di Firenze. La community di Firenze ha intrapreso un dialogo con l'amministrazione comunale per cercare di capire e mediare su come gestire al meglio questa situazione, che avrebbe potuto causare disagi per l'intera comunità. Un altro esempio è la community di Roma, che, grazie ai suoi host e ai suoi membri, ha iniziato un dialogo con il comune per cercare di tenere alcuni quartieri della città più puliti.
Ora, vi pongo una domanda: cosa significa per voi ospitare? Forse potreste rispondermi con una parola o una frase. Accoglienza, condivisione, coccolare, emozione, impegno... tutte risposte molto valide.
Per me, ospitare significa innanzitutto sentirsi e essere gli ambasciatori del luogo. Come host, devo conoscere il luogo, entrare in connessione con la mia comunità locale e con il mio ospite. Questi sono tutti elementi importanti. Durante il check-in, iniziamo ad aiutare l'ospite a sentirsi a casa. E l'ospite, entrando in connessione con noi, si avvicina sempre più a un elemento di responsabilità nei confronti della nostra attività. Quindi, si potrebbe dire che ospitare è come 'abitare' un territorio.
Quindi, come potete vedere, la community è un concetto chiave nel mondo di Airbnb.
Ospitare responsabilmente
Quando parliamo di territorio e comunità, parliamo di due concetti che vanno di pari passo, ovunque ci troviamo nel mondo. Se noi, come host, non facciamo parte di una comunità o non raccontiamo la nostra comunità, rischiamo di isolarsi. Ora, vi chiedo: cosa significa per voi ospitare per Airbnb? Cosa intende Airbnb per ospitalità? Potrebbe essere l'interazione, far vivere emozioni...
Per chiarire ulteriormente questo concetto, vi invito a guardare un video. Se decidi di diventare un host, è fondamentale che tu sia ben informato sulle leggi e i regolamenti da rispettare nel tuo paese e nella tua città. Questo video vuole fornirti dei punti di partenza per la tua ricerca su come praticare un home sharing responsabile.
Tutti gli host hanno l'obbligo, per motivi di pubblica sicurezza, di registrare i dati dei propri ospiti e comunicarli alla Questura attraverso il portale Alloggiati. Se non sei una struttura ricettiva e prevedi di ospitare per meno di 30 giorni, sei tenuto a stipulare un contratto di locazione breve con il tuo ospite al momento del check-in. Il contratto deve essere in forma scritta, ma non è necessario che venga registrato.
Verifica sempre che non ci siano restrizioni sull'ospitalità nel tuo condominio. Valuta se può essere opportuno avvisare i tuoi vicini dell'intenzione di diventare un host, senza dimenticare di assicurarti che gli ospiti non causino problemi o disturbi.
Per quanto riguarda la fiscalità, esistono due regimi fiscali applicabili alla locazione di immobili da parte di persone fisiche: il regime ordinario IRPEF e la cedolare secca. Le tasse possono essere complicate, quindi se non sei un esperto, ti consigliamo di rivolgerti a un fiscalista o a un commercialista per un parere professionale sulla compilazione della tua dichiarazione dei redditi.
Esistono inoltre regole amministrative e fiscali specifiche che variano a seconda della regione, della provincia e del comune in cui ti trovi, e che sei tenuto a rispettare. Puoi approfondirle nella pagina dedicata alla tua città nella sezione "Ospitare responsabilmente" su airbnb.it, sul sito Airbnb Citizen, o presso gli sportelli dedicati del tuo comune.
Le leggi che si applicano alla tua specifica situazione possono essere complesse. Se hai domande senza risposta, ti consigliamo di contattare direttamente le autorità competenti o di consultare un avvocato per avere un parere legale.
Allora, cosa significa ospitare per Airbnb? In una sola parola: responsabilità. Ospitare responsabilmente significa entrare nella logica di comprendere appieno le normative locali e nazionali. Significa essere un host responsabile.
Essere un host su Airbnb
Essere un host su Airbnb richiede un impegno importante, in primo luogo nei confronti delle prenotazioni. Se ricevo una prenotazione, devo essere responsabile della stessa, garantendo una comunicazione tempestiva. L'accuratezza nell'annuncio è un altro elemento chiave: un annuncio ben scritto e preciso può fare la differenza nella performance delle prenotazioni. E poi c'è la pulizia dell'alloggio, aspetto che può sembrare scontato, ma che spesso non è adeguatamente curato, influenzando negativamente la valutazione dell'host.
Gli ospiti che alloggiano presso la nostra struttura rilasciano una recensione della loro esperienza, che può premiare o meno la nostra attività di host. Infine, ci sono gli obblighi di legge: l'obbligo di comunicare i dati all'ISTAT attraverso gli enti intermedi, l'obbligo di comunicare i dati alla Questura per motivi di pubblica sicurezza e il contratto di locazione, stabilito dalla legge già a partire dal 2017.
Per supportare coloro che si avvicinano per la prima volta a questa attività, Airbnb ha attivato un programma chiamato "Programma di Ambassador", che prevede l'aiuto di host esperti per guidare i nuovi host nelle varie fasi, dall'inserimento dell'annuncio alla gestione delle prenotazioni, fino alla comprensione dell'algoritmo di Airbnb per la definizione di una strategia di prezzo.
Ma la responsabilità dell'host non riguarda solo l'alloggio e la comunità locale. Airbnb, e in generale gli affitti brevi, possono svolgere un ruolo fondamentale nel supportare i piccoli borghi, soprattutto in luoghi come la Sardegna, dove, a parte alcune città come Cagliari, Olbia e Alghero, la maggior parte delle comunità sono piccoli borghi spesso privi di strutture ricettive adeguate.
Attraverso programmi come quello dei "Piccoli Borghi", Airbnb contribuisce a sostenere questi territori, valorizzando le loro peculiarità e attrattive. L'Italia è il terzo paese al mondo per offerte su Airbnb, dopo gli Stati Uniti e la Francia. Dal 2008, anno in cui Airbnb è arrivata in Italia, gli ospiti che prenotano attraverso la piattaforma sono passati da 42 a 164 milioni, triplicando il numero di persone che transitano attraverso la piattaforma. E l'80% di queste prenotazioni proviene dall'estero, segno del ruolo fondamentale che Airbnb svolge nel promuovere il turismo nel nostro Paese.
Il 77% degli annunci su Airbnb in Italia riguarda proprietari con un solo immobile
Un dato interessante è che il 77% degli annunci su Airbnb in Italia riguarda proprietari con un solo immobile in affitto. Solo il 23% degli annunci è pubblicato da chi fa questa attività per professione, come i property manager con più appartamenti, e solo il 7% ha più di cinque immobili nella piattaforma. Airbnb ha iniziato a comprendere l'importanza di investire nei piccoli borghi, mettendo in condizione queste aree rurali di essere supportate in maniera differente.
C'è un grande interesse verso le aree locali: stanno nascendo nuove destinazioni, molte startup vogliono e vorrebbero investire in queste aree rurali, e i finanziamenti pubblici verso progetti di rigenerazione stanno crescendo sempre di più. I dati dimostrano che i trend dei fenomeni turistici nelle aree rurali stanno cambiando: nel 2019, chi prenotava su Airbnb per visitare una città turistica rappresentava il 59% degli utenti, mentre adesso questo numero è sceso al 51%, segno che il flusso turistico nelle aree rurali o nelle località meno conosciute è cresciuto dell'88%.
Ma perché gli ospiti scelgono di visitare queste aree? Le motivazioni sono varie. L'87% di chi sceglie Airbnb vorrebbe vivere come la gente del luogo, e l'86% dei soggiorni sono brevi, mentre i soggiorni di almeno un mese rappresentano solo il 14% del totale. Questo dato suggerisce che, da un lato, non esiste una comunità di host pronta ad accogliere per lunghi periodi i visitatori, e, dall'altro, che molte comunità locali non dispongono di strutture ricettive adeguate.
Questo ci porta a due domande: cosa dovrebbe fare una comunità locale per attirare e trattenere gli ospiti? E cosa dovrebbero fare gli host che vivono in quella comunità? Airbnb suggerisce che da un lato ci deve essere una politica che faciliti le iniziative dei privati, e dall'altro la responsabilità degli host di essere responsabili e la capacità di creare una rete per creare sinergie tra di loro.
Infine, è importante capire il profilo dell'ospite che sceglie queste aree minori: si tratta di un ospite che ama il contatto con la natura e la relazione con la comunità locale. In queste aree, quindi, l'ospitalità non è solo una questione di alloggio, ma assume un ruolo più ampio e profondo, diventando uno strumento per far conoscere e valorizzare il territorio e la sua cultura.
Il ruolo di Airbnb nello sviluppo delle aree rurali
La ricerca di un contatto più autentico con la comunità locale, l'essenzialità e la lentezza, la fuga dalle mete turistiche più battute come Roma, Firenze, Venezia e Milano, stanno spostando l'interesse dei viaggiatori verso le periferie e i piccoli borghi. Questi ultimi devono però essere pronti a questo tipo di accoglienza, che richiede una differente predisposizione e organizzazione.
Un trend interessante riguarda il lavoro da remoto. Partecipando a un webinar sul nomadismo digitale, ho avuto modo di constatare come ci siano associazioni di nomadi digitali che vorrebbero trasferirsi in aree rurali per vivere e lavorare come la gente del luogo. Tuttavia, queste aree non sono sempre pronte ad accogliere queste nuove esigenze.
Ogni host su Airbnb coinvolge direttamente o indirettamente circa 15-18 attività locali, un numero significativo per l'economia locale. Una rete di host può quindi costituire un valido supporto per le amministrazioni locali, aiutandole a indirizzare gli investimenti. L'impatto sociale ed economico si traduce in benefici per la comunità e, di conseguenza, in sviluppo locale.
Secondo uno studio del Politecnico di Torino, la crescita dei redditi nei primi 4 anni di attività di un nuovo host in un'area rurale è stimata al 23%. C'è un aumento delle richieste di servizi ai trasporti (27%) e delle attività di intrattenimento (15%). Questi dati dimostrano come le attività degli host nelle aree rurali possano contribuire allo sviluppo locale. Inoltre, il 38% del budget dei turisti che si spostano nelle aree rurali rimane nel territorio, contribuendo a sostenere l'economia locale e a contrastare il fenomeno dello spopolamento.
Airbnb ha intrapreso un'attività di promozione e comunicazione per alcune aree minori, scegliendo un borgo per ogni regione italiana. Per la Sardegna, ha scelto Bosa. La strategia è quella di utilizzare l'algoritmo in maniera differente per indirizzare i turisti verso queste località meno note, ma piene di fascino e autenticità.
Le comunità rurali devono essere preparate per accogliere flussi turistici
Le comunità rurali devono essere preparate per accogliere flussi turistici. Questo non significa solo avere host adeguati, ma anche host responsabili, in grado di rispettare le normative locali e regionali, così come le regole di Airbnb.
Airbnb, consapevole del crescente interesse per le aree rurali, ha lanciato un nuovo progetto, principalmente per le regioni del Sud Italia, per individuare le aree già predisposte per l'accoglienza. L'intento è andare oltre la promozione di un solo borgo per regione, per estenderla a macroregioni, subregioni o intere regioni.
Un esempio di queste iniziative è "Sardinia Rural Village", un progetto che ho seguito personalmente e che punta a valorizzare le aree interne della Sardegna, anche quelle vicine alla costa. L'obiettivo è assicurare che la domanda di turismo possa essere accolta adeguatamente. Questo richiede il coinvolgimento dell'intera comunità e di tutta la filiera turistica, per raggiungere un processo di consapevolezza e identità che permetta di pensare in modo più strutturato al turismo extra alberghiero.
Le nostre "biddas" possono diventare destinazioni turistiche solo quando si attivano processi strutturati organizzativi e gestionali che portano alla creazione di servizi adeguati alla domanda. Per farlo è necessario migliorare le infrastrutture, creare un sistema di collegamento tra host, comunità e imprese, e magari stabilire un decalogo sull'ospitalità.
Il Politecnico di Torino ha rilevato che il 65% degli europei vorrebbe prendersi un anno sabbatico per vivere esperienze diverse. Se le aree rurali fossero pronte ad accoglierli, potrebbero diventare una destinazione di scelta. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario migliorare il processo culturale, offrire servizi per trattenere gli ospiti e avere una proposta turistica in grado di adattarsi alle richieste del mercato. Infine, è fondamentale essere pronti ad accogliere partner strategici che possano contribuire alla valorizzazione del territorio.
La nostra comunità è pronta ad accogliere flussi turistici, e siamo pronti a creare una rete di host adeguata
La nostra comunità è pronta ad accogliere flussi turistici, e siamo pronti a creare una rete di host adeguata. Airbnb non solo può far conoscere la nostra area in modo diverso grazie al suo algoritmo, ma può anche essere un partner che contribuisce alla crescita del territorio. L'azienda è infatti disposta a investire in quelle aree che dimostrano una preparazione adeguata e un impegno nel miglioramento continuo.
Invito quindi tutti coloro che sono già host o che intendono diventarlo a unirsi alla nostra comunità, a interagire con noi, a condividere le proprie esperienze e a contribuire al miglioramento della nostra offerta turistica.
Il nostro obiettivo è quello di creare un ambiente accogliente, in grado di soddisfare le esigenze dei visitatori e di promuovere la crescita del nostro territorio. Siamo pronti a rispondere a qualsiasi domanda e a lavorare insieme per raggiungere i nostri obiettivi. Grazie a tutti per la vostra attenzione e il vostro impegno.
Conclusione
In conclusione, l'intervento di Massimo Cossu ha messo in luce l'importanza della responsabilità degli host Airbnb e del coinvolgimento delle comunità locali per lo sviluppo sostenibile del turismo nei piccoli borghi della Sardegna. È emerso come la piattaforma Airbnb possa costituire un partner strategico per quei territori rurali che vogliano proporsi come nuove destinazioni turistiche, a patto però che ci sia un'adeguata preparazione a livello di servizi, infrastrutture e cultura dell'ospitalità.
Insomma, sembra quasi che il successo di questa "rivoluzione" dipenda da un nuovo patto sociale tra cittadini, imprese e istituzioni. Ma siamo davvero pronti per questa sfida?