Come creare un equilibrio tra passione, profitto e armonia nella tua attività

attività extra2023 murina
 

Volete sapere come trasformare la vostra passione per l’accoglienza in una vera e propria attività di successo? In questo intervento vi racconto la storia di Vivere di Turismo, un’azienda nata nel 2014 che in pochi anni è diventata leader nel settore extra-alberghiero.

Vi svelo il metodo sviluppato dal fondatore Danilo Beltrante per creare un business solido e profittevole nel mondo del turismo, un settore in grande crescita con enormi potenzialità ancora inesplorate. Attraverso suggerimenti concreti e strategie innovative vi mostrerò come trasformare la vostra guest house o il vostro B&B in una macchina da soldi!

Siete pronti a scoprire i segreti per avere successo nel mercato turistico? Continuate a leggere!

 

Cos'è "Vivere di Turismo"

Quello di cui parleremo adesso è pure spesso argomento nostro di scambio. Tuttavia, a differenza della mia presentazione, dovrò fare più attenzione perché le slide non sono le mie.

Comincio quindi raccontando che cos'è "Vivere di Turismo". Quanti di voi non conoscono "Vivere di Turismo"? Ok, questa prima parte è per voi. "Vivere di Turismo" nasce nel 2014 da un'idea di Danilo, che operava come imprenditore nel settore extra alberghiero. Gestiva degli immobili, prima un bed and breakfast, poi delle case, e a un certo punto ha deciso di condividere la sua esperienza e conoscenza con le persone.

Ha quindi fondato "Vivere di Turismo", che nel 2014 nasce come una vera e propria azienda. Già nel 2015, sono stati chiamati a Bruxelles dalla comunità europea per essere premiati come corso più innovativo del settore turistico in Italia. Lui pensava fosse uno scherzo degli amici, ma la realtà era che la comunità europea aveva già visto nel settore extra alberghiero l'unica vera alternativa per competere con i mercati emergenti per la ricettività lato Europa.

L’Italia, in particolare, rappresenta un ponte per l'Europa. L'unico settore che poteva competere era l'extra alberghiero perché, a differenza di altre nazioni di altri continenti, non abbiamo lo spazio per costruire nuovi alberghi o strutture. Gli appartamenti nello specifico rappresentavano per la comunità europea già nel 2015 l'unico vero modo per riuscire a prendere un po' di turisti.

Attualmente, gli Stati Uniti d'America hanno più turismo di noi, il che fa un po' impressione. Anche la Francia ci supera, e ciò è tremendamente impressionante. All'interno dell'Italia, ci sono dei numeri che spesso non hanno senso. Ad esempio, la Provincia autonoma di Trento e Bolzano fa più turisti di tutto il sud messo insieme.

Nel 2017, Danilo ha organizzato il primo grande corso di formazione a Firenze, dove c'erano circa 300 persone in aula. È stata una formazione a 360° sul settore extra alberghiero, sulla gestione degli immobili e su tutto quello che c'è da fare. Nel 2018, si è tenuto il primo evento al Palacongressi di Rimini. Quest'anno abbiamo organizzato il primo festival del turismo extra alberghiero a Rimini.

Il prossimo anno, tutti a Rimini! Il nostro obiettivo è celebrare il settore extra alberghiero con due giorni di formazione, ma soprattutto di festa. Nel 2018, è uscito anche il primo libro di Danilo, che quest'anno si arricchisce di un secondo volume.

 

La storia di "Vivere di Turismo"

Proseguiamo con il viaggio nella storia di "Vivere di Turismo". Nel 2019 abbiamo ricevuto il premio Extra da Maurizio e nel 2020, in piena pandemia, abbiamo deciso di inaugurare la scuola. Nonostante le difficoltà e la chiusura di molte attività, abbiamo pensato che le persone avrebbero avuto ancora più voglia di imparare e specializzarsi. Così, abbiamo trasformato tutto il progetto formativo di "Vivere di Turismo" in una Business School, con corsi verticali per specializzarsi e professionalizzarsi in questo settore.

Nello stesso anno, è nata la collana Bed and Business, composta da tantissimi manuali specializzati nel settore extra alberghiero. Ad oggi, abbiamo realizzato 27 manuali che trattano di Revenue Management, Marketing, Prenotazioni Dirette, Brain Positioning e molto altro. Questa collana rappresenta una vera e propria risorsa per chi desidera approfondire ogni aspetto del settore extra alberghiero.

Nel 2022, Danilo ha deciso di creare la Welcome Planner, un'agenda pensata per migliorare il processo lavorativo quotidiano. Grazie all'aiuto di Alberta Cuoghi, una delle nostre docenti, abbiamo inserito una serie di spunti utili per settimana, obiettivi, spazio per raccogliere tutti i KPI e gli indicatori di performance dell'attività, letture consigliate e argomenti di riferimento mensili. Una vera e propria agenda funzionale.

Nel 2023, abbiamo inaugurato il Festival del Turismo Extra Alberghiero. Quest'anno abbiamo avuto 100 partecipanti, ma speriamo di vedere molte più persone l'anno prossimo. Danilo aveva immaginato un evento con 1000 persone e, nonostante inizialmente fossimo scettici, abbiamo capito quanto fosse importante avere un ambiente che ci permetta di confrontarci e paragonarci con chi fa il nostro lavoro.

Infatti, spesso nel nostro settore, tendiamo a definire chi fa il nostro stesso lavoro un "competitor". Ma al netto di questa cattiva abitudine, siamo sempre felici di riunirci e confrontarci con altre persone che fanno il nostro stesso lavoro, per scambiare idee, prendere nuovi spunti e cercare di portare qualcosa di nuovo all'interno della nostra attività.

Ma ora, andiamo al cuore delle nostre slide. Danilo ha riassunto il suo metodo all'interno del suo secondo libro e con queste slide ha voluto evidenziare il processo naturale di una struttura ricettiva extra alberghiera. Un processo che tutte le strutture, consapevolmente o meno, tendono ad attraversare nell'arco della loro vita. Iniziamo dal primo livello...

 

Il primo livello di cui parla Danilo nel suo metodo

Il primo livello di cui parla Danilo nel suo metodo riguarda "le basi", intese come legalità, fiscalità e burocrazia. Queste sono fondamentali per la durata e la stabilità di una struttura ricettiva. Infatti, senza un'adeguata gestione di questi aspetti, l'attività rischia di avere vita breve. In particolare, Danilo inserisce la fiscalità tra le basi, essendo impossibile gestire un'attività, piccola o grande che sia, senza un'adeguata organizzazione finanziaria.

Una volta messe a punto queste tre basi, si passa alla comprensione del mercato e delle opportunità. Si inizia a lavorare, a comprendere come funziona il settore e ci si rende conto che ci sono diverse opportunità nascoste. In questo stadio, si entra in contatto con i portali, pubblicando l'annuncio della propria struttura e iniziando a gestire le prenotazioni.

A questo punto, si inizia ad automatizzare i processi, con l'ausilio di un Channel Manager. Questo strumento facilita la gestione delle prenotazioni, dei prezzi e delle disponibilità. Senza di esso, ogni cambiamento diventerebbe estremamente complesso e faticoso. Inoltre, il Channel Manager può aiutare con la comunicazione alla questura, la raccolta dei dati dei clienti e altre attività burocratiche.

Un altro strumento di automatizzazione è il self check-in. Non tutti lo utilizzano e non a tutti piace, ma è un'opzione molto utile per i property manager che vogliono crescere e scalare il loro business. Tuttavia, è importante distinguere tra il self check-in e l'accoglienza. Il self check-in aiuta con la burocrazia e l'automatismo dell'apertura della porta, mentre l'accoglienza è un'attività a parte, che può anche essere fatta da remoto. Questa distinzione è fondamentale, soprattutto per chi vuole scalare il proprio business, perché non è necessario essere fisicamente presenti per accogliere gli ospiti.

Alcuni sistemi di self check-in controllano anche l'identità degli ospiti, mentre altri no, lasciando al gestore una parte di responsabilità penale. Nonostante ciò, è possibile automatizzare una serie di processi, senza rinunciare all'accoglienza e alla cura dei dettagli che contraddistinguono un'ottima struttura ricettiva.

 

Il passaggio alla leadership nel settore extra alberghiero

Il passaggio al successivo livello, quello della professionalità, richiede l'adozione di una mentalità differente, quella della leadership. Questa parola, infatti, rappresenta il fulcro di questa fase, in cui si prende piena consapevolezza del concetto di impresa che si sta gestendo. Si tratta del momento in cui ci si assume la responsabilità di ciò che si sta facendo, dal self check-in alla definizione di ogni dettaglio. Questa fase segna la fine dell'improvvisazione e l'inizio di una gestione più strutturata e consapevole dell'attività.

Una delle prime cose da fare a questo livello è definire l'identità della propria attività, chiedendosi chi si è, a chi ci si sta rivolgendo e cosa si vuole ottenere. Questa definizione passa anche attraverso la creazione di un business plan e la definizione del prodotto che si sta offrendo. Inoltre, si inizia a pensare a politiche di revenue management, che possono sembrare superflue all'inizio, ma che a lungo termine si rivelano fondamentali per la crescita dell'attività.

Superare questi due livelli, infatti, è fondamentale per rendersi conto che gestire un'attività nel settore extra alberghiero è un vero e proprio lavoro. Esistono strutture che, prima ancora di iniziare, si fanno fare un business plan e parlano con un revenue manager, ma la maggior parte delle volte ci si lancia nell'impresa per poi accorgersi, strada facendo, delle proprie carenze in termini di immagine coordinata, prezzi e organizzazione.

Dunque, il concetto di leadership in questo contesto non riguarda soltanto la capacità di prendere decisioni, ma anche quella di organizzare e strutturare in modo efficace la propria attività, tenendo conto di tutti gli aspetti che la caratterizzano.

 

La standardizzazione come strumento di crescita

Procedendo lungo il percorso di sviluppo della propria attività, si arriva al terzo livello, quello della standardizzazione e delle procedure. Questo livello diventa fondamentale man mano che l'attività cresce e si ha bisogno di automatizzare alcuni processi per non rimanere sovraccaricati dal lavoro. Un esempio di procedura, che forse molti non considerano come tale, è il check-in. In realtà, il check-in, così come è stato definito da Hilton secoli fa, è una procedura ben precisa, ripetibile e standardizzata.

Il check-in, infatti, deve essere svolto sempre allo stesso modo, indipendentemente dall'ospite. Deve essere una routine così ben rodata da poter essere svolta a occhi chiusi. Una volta che un processo come il check-in è stato trasformato in una procedura, può essere affidato a qualcun altro, liberando così tempo e risorse. Un aneddoto che illustra bene questo concetto riguarda Apple: anche in un'azienda innovativa come questa, le procedure sono alla base del lavoro quotidiano. Ad esempio, la procedura di vendita di un iPhone include passaggi come "sorridi", "controlla il telefono vecchio", "controlla il telefono nuovo", "ringrazia" e "sorridi" di nuovo. Se un'azienda come Apple può e deve automatizzare i suoi processi, lo stesso vale per qualsiasi struttura ricettiva.

Una volta definiti e automatizzati i processi, si può iniziare a selezionare il personale e a delegare alcune attività. Questo passaggio, tuttavia, non rappresenta la fine del percorso. Infatti, una delle cose più importanti per un operatore della ricettività è il contributo che può dare al proprio territorio. Gli operatori del settore sono vettori di un'economia sana e possono aiutare a sviluppare e promuovere il territorio in cui operano.

 

Come contribuire alla comunità locale

Un'altra strategia che può essere utilizzata per contribuire al territorio è destinare una percentuale del proprio fatturato al miglioramento della struttura e alla comunità locale. Prendiamo ad esempio il 10% del fatturato: se una struttura ha guadagnato 100.000 euro in un anno, 10.000 euro dovrebbero essere destinati al miglioramento della struttura. Questo investimento permette alla struttura di migliorare e di aumentare il suo valore, generando così un aumento del fatturato nel tempo. Allo stesso modo, una percentuale del fatturato potrebbe essere destinata a progetti di beneficenza locali, come ad esempio un orfanotrofio o una mensa per i poveri. Questo non solo contribuisce al benessere della comunità locale, ma è anche un modo per rafforzare l'identità della struttura e la sua connessione con il territorio.

Questo tipo di strategie richiede un approccio professionale e organizzato, che parte dalla creazione di annunci efficaci, passa per lo sviluppo di un business plan e l'identificazione di una chiara identità, e arriva all'automazione dei processi e alla delega delle attività. Questo percorso di crescita consente di raggiungere una solidità che permette di contribuire in modo significativo alla comunità locale, un aspetto molto importante nel settore della ricettività.

Concludendo, prima di imparare ad accogliere i turisti, è necessario imparare ad accogliere i propri sogni. Questo significa avere un chiaro obiettivo e lavorare costantemente per raggiungerlo, senza perdere di vista l'importanza del contributo alla comunità locale. E per quanto riguarda le grandi piattaforme di prenotazione come Booking.com o Airbnb, è importante ricordare che, nonostante le loro promesse, la loro priorità è il profitto. Per questo, è fondamentale mantenere un approccio critico e indipendente, lavorando per costruire una struttura solida e sostenibile che sia in grado di offrire un servizio di qualità e contribuire in modo significativo alla comunità locale.

Conclusione

In conclusione, la crescita esponenziale di Airbnb ha portato molti benefici economici agli host che hanno creduto e investito nella piattaforma, ma al momento della quotazione in borsa gli stessi host non hanno ricevuto nessun riconoscimento. Questo dimostra che, nonostante la retorica iniziale, anche Airbnb alla fine ha anteposto il profitto alle relazioni umane. Ci si può quindi chiedere se sia possibile conciliare etica e business nell'economia moderna?

 

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